digitalizzazione
24 Aprile 2024Il governo italiano ha varato la prima legge per regolare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA), prestando particolare attenzione a mantenere la persona al centro di ogni processo decisionale
Il governo italiano ha varato la prima legge per regolare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA), prestando particolare attenzione a mantenere la persona al centro di ogni processo decisionale. Il provvedimento si ispira al regolamento europeo AI Act e prevede una serie di misure per controllare l'entrata dell'IA nei settori giudiziario e sanitario, centralizzando la gestione presso Palazzo Chigi. Inoltre, la legge estende le agevolazioni fiscali per i rimpatriati che hanno lavorato sull'IA all'estero, al fine di attrarre esperti nel settore.
Una delle novità più significative è l'introduzione di un nuovo reato: chi causa danni con l'IA potrebbe affrontare una reclusione da 1 a 5 anni. Questa disposizione mira a garantire che l'IA venga utilizzata in modo responsabile e che chiunque la utilizzi sia consapevole delle conseguenze delle proprie azioni.
Il sottosegretario per l'Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha sottolineato che il disegno di legge definisce chi elabora la strategia, chi monitora e vigila, e chi notifica e sanziona, coinvolgendo diverse istituzioni e agenzie statali. Questo impegno è stato realizzato con la collaborazione di vari interessati, compresi i ministeri.
Inoltre, la legge prevede un finanziamento di un miliardo di euro per lo sviluppo dell'IA, gestito principalmente da Cdp Venture Capital, al fine di sostenere le startup e promuovere l'innovazione nel settore.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha evidenziato l'importanza di considerare l'impatto dell'IA sulle imprese, soprattutto le PMI, che costituiscono una parte significativa dell'economia italiana. Queste imprese dovranno essere supportate affinché possano beneficiare appieno delle tecnologie dell'IA per migliorare la loro produttività e competitività.
Infine, la legge disciplina l'uso dell'IA nei settori giudiziario, sanitario e pubblica amministrazione, precisando che l'IA sarà utilizzata come supporto per ottimizzare i processi e migliorare le prestazioni, ma la decisione finale rimarrà sempre nelle mani degli operatori umani.
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