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19 Aprile 2024

False recensioni e influencer sotto la lente del Garante Antitrust. La novità del Whistleblowing

I contenuti della relazione che il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli ha presentato a Montecitorio. Tra i punti ricordati le disposizioni relative alla galenica, gli interventi sulle false recensioni in materia di e-commerce e le indicazioni per gli influencer  

 

di Francesca Giani


False recensioni e influencer sotto la lente del Garante Antitrust. La novità del Whistleblowing


In 14 mesi sono arrivate all’Antitrust quasi 35mila segnalazioni di irregolarità e 1.271 segnalazioni in materia di concorrenza. L’attività ha consentito la restituzione a 600.000 consumatori di oltre 122 milioni di euro. Sono alcuni dei numeri che emergono dalla relazione che il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli ha presentato ieri a Montecitorio. E tra i punti ricordati le disposizioni relative alla galenica, gli interventi sulle false recensioni in materia di e-commerce e le indicazioni per gli influencer.  

Relazione Antitrust: restituiti a 600.000 consumatori oltre 122 milioni di euro
Nel periodo gennaio 2023 - marzo 2024, l’Autorità ha ricevuto 1.271 segnalazioni in materia di concorrenza, ha esaminato 99 operazioni di concentrazione, ha concluso 8 procedimenti in materia di intese, 6 in materia di abusi di posizione dominante e 1 in materia di abuso di dipendenza economica. Nello stesso periodo sono poi state esaminate 34.595 segnalazioni riguardanti la tutela del consumatore: in questo ambito i procedimenti conclusi sono stati 102, di cui 40 con accertamento dell’infrazione e 48 con accoglimento degli impegni. In 47 casi connotati da minore gravità l’Autorità ha disposto l’archiviazione a seguito dell’adeguamento delle imprese alle indicazioni formulate in sede di moral suasion. Da tali interventi ne è derivata la restituzione a 600.000 consumatori di oltre 122 milioni di euro e, da una stima effettuata, emerge che, nel periodo 2015 - 2023, i benefici a favore delle imprese e dei consumatori derivanti dall’attività dell’Autorità sono pari a circa 8,4 miliardi di euro, di cui 710 milioni nell’ultimo anno. 

Attiva la piattaforma Whistleblowing per segnalazioni anonime
Nel corso dell’anno, il focus è andato soprattutto “sui settori e sulle tematiche più rilevanti per la crescita dell’economia e la tutela delle fasce più deboli della popolazione: il digitale, i prodotti e i servizi esposti a più elevate tensioni inflattive quali ad esempio l’energia e i trasporti, nonché la sostenibilità. Nel primo trimestre del 2023, è stato anche introdotto uno strumento importante, la piattaforma di gestione delle segnalazioni anonime, “Whistleblowing antitrust”, accessibile dal portale istituzionale. “Tale strumento consente ai soggetti interessati, in possesso di informazioni relative a cartelli o ad altre violazioni delle norme a tutela della concorrenza, di interfacciarsi direttamente con l’Autorità senza dover rivelare la propria identità. In particolare, attraverso un canale criptato, il segnalante che intenda rimanere anonimo ha la possibilità di instaurare un canale di comunicazione diretto con l’Autorità, inviando informazioni in merito a una condotta anticoncorrenziale, alle circostanze che l’hanno prodotta e alle persone coinvolte.

Nella legge annuale misure su galenica e farmaceutica
Per quanto riguarda invece il settore, l’Antitrust ricorda le misure contenute nella legge annuale 2023; tra queste, in particolare, «la disposizione in materia di farmaci galenici, che, recependo le proposte formulate dall’Autorità, ha un impatto pro-concorrenziale consentendo, nei casi in cui sul mercato esista un farmaco brevettato, la preparazione di farmaci magistrali che utilizzino principi attivi realizzati industrialmente; tale previsione incrementa lo spazio di concorrenza esercitabile da parte di questa tipologia di medicinali, arrecando benefici ai pazienti». Nel comparto, è poi «stata avviata un’indagine conoscitiva volta ad approfondire le dinamiche concorrenziali nei mercati degli apparecchi acustici, che costituiscono una significativa voce di spesa sia per i singoli consumatori che per il Sistema Sanitario Nazionale, venendo in rilievo una problematica che riguarda almeno 7 milioni di italiani».

Settore digitale e piattaforme di intermediazione: ambiti di maggiore fragilità
Da parte dell’Antritrust, a ogni modo, come area di rilievo viene indicato il settore digitale. «Le piattaforme controllano l’accesso agli utenti, ai dati e ai servizi, esercitando un’influenza significativa sulle interazioni economiche e sociali, nonché sulle dinamiche competitive che si realizzano per il tramite degli ecosistemi digitali. Le asimmetrie nella disponibilità dei dati alimentano il potere che le piattaforme digitali detengono come intermediari irrinunciabili nelle interazioni economiche, potere che può determinare significative distorsioni negoziali e competitive». 
In questo senso, «gli interventi dell’Autorità hanno inteso rimediare alla fragilità intrinseca dei consumatori nel mondo digitale, che discende da asimmetrie informative e negoziali». 
Lo sviluppo delle piattaforme digitali ha condotto, infatti, all’emersione di nuovi modelli di marketing, caratterizzati da inedite forme di interazione tra consumatori e imprese. La condivisione delle proprie esperienze di consumo sulle reti sociali e negli spazi virtuali dedicati, che si inserisce nel più ampio fenomeno di generazione di feedback e contenuti da parte degli utenti, si è dimostrata suscettibile di orientare in misura significativa le scelte di acquisto. La strategia promozionale delle imprese si è quindi adeguata al nuovo contesto, valorizzando le recensioni dei consumatori nella commercializzazione di prodotti o servizi, ovvero sfruttando la visibilità degli influencer, che sono in grado di raggiungere con i propri messaggi un numero elevato di potenziali acquirenti. 

Sotto la lente fenomeno delle false recensioni. Nuova fattispecie di pratica ingannevole
Si inseriscono in questo quadro gli interventi contro il fenomeno delle false recensioni, «che hanno un impatto rilevante sulle decisioni commerciali dei consumatori, poiché i giudizi di altri clienti che hanno già utilizzato il servizio e/o comprato il prodotto pubblicizzato possono orientarne le scelte». In proposito, ricorda il documento, «la direttiva 19/2161/CE e il d.lgs. 26/2023 di recepimento, hanno riconosciuto la grave scorrettezza della diffusione di recensioni non autentiche, introducendo la nuova fattispecie di pratica in ogni caso ingannevole di «inviare, o incaricare un’altra persona giuridica o fisica di inviare, recensioni di consumatori false o falsi apprezzamenti o di fornire false informazioni in merito a recensioni di consumatori o ad apprezzamenti sui media sociali, al fine di promuovere prodotti».

Su influencer di grandi dimensioni una prima indagine a tappeto a livello europeo

Ma al centro dell’attenzione c’è anche l’influencing market. In particolare, gli indirizzi di azione sono andati a rilevare, tra i vari aspetti, i «fake followers, che potrebbero alterare la percezione della popolarità dell’influencer, così come l’individuazione di pubblicità occulta». Proprio al tema è stata dedicata uno «sweep, indagine a tappeto svolta congiuntamente dalle varie Autorità nazionali competenti (CA) e coordinate dalla Commissione UE. Nel novembre 2023 l’Autorità italiana ha effettuato indagini su diciannove influencer, stabiliti in Italia e attivi, principalmente, sul social media Instagram». A emergere è anche che non sono stati utilizzati «in modo sistematico ed efficiente indicatori idonei ad evidenziare la natura commerciale dell’attività svolta sulla piattaforma, con la possibilità, quindi, di dover procedere a successivi approfondimenti istruttori».

TAG: E-COMMERCE, AUTORITà ANTITRUST, CAMERA DEI DEPUTATI, GALENICA, PHARMAINFLUENCER

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