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Salute benessere

18 Aprile 2024

Salute, più attenzione nelle giovani generazioni

I risultati di uno studio intergenerazionale sugli “Emerging healthcare trends” condotta dalla Luiss in collaborazione con Merck Italia. Focus anche sulla della generazione Alpha, quella dei nati a partire dal 2010 

di Redazione Farmacista33


Salute, più attenzione nelle giovani generazioni

Non c’è più la paura del Covid ma, forse, una delle eredità che ci ha lasciato la pandemia è l’idea che ci si debba prendere comunque cura della propria salute. E forse lo resterà a lungo, alme no in Italia, dove 1 persona su 2 ritiene importante occuparsene. Con un inedito picco  anche tra le giovani generazioni che, forse per la prima volta nella storia, se ne preoccupano tanto quanto i loro genitori. E ancora, di certo è cambiato in modo irreversibile il concetto stesso di salute: fisica, mentale e relazionale (affettiva e sociale). Un concetto a più dimensioni il cui peso cambia in ragione delle generazioni. 

Questo, in sintesi, il nocciolo della ricerca realizzata dalla Luiss in collaborazione con Merck Italia, presentata a Roma in occasione del convegno Emerging healthcare trends. A closer look across generations”.  L’analisi sistematica degli studi esistenti – ricorda una nota congiunta di Luiss e Merck -  è stata integrata da una raccolta dati, condotta  tra gennaio e febbraio 2024 su 3000 intervistati, che affronta un’ampia gamma di argomenti e tendenze dei consumatori relativamente al tema salute (per esempio, stato di salute, apertura verso le nuove tecnologie, fonti di informazioni) evidenziando come le diverse generazioni adattino i propri comportamenti di salute in base ai propri valori e bisogni. 

Salute mentale, più disagio tra i giovani 

La salute è intesa soprattutto come salute fisica (30%) e mentale (24%). Una parte importante riveste il benessere familiare (21%) mentre più contenuto è il ruolo di benessere sociale e professionale (13% e 12%). Una differenza tra le generazioni più anziane e quelle più giovani la ritroviamo però nell’importanza che viene attribuita alle diverse componenti di salute: se per i boomer (60-70 anni) e la generazione X (44-59 anni) salute fisica e familiare vengono messe al primo posto, quando si passa alla generazione Y (28-43 anni) e Z (18-27 anni) il benessere mentale, sociale e professionale sono sicuramente annoverati tra gli aspetti più considerati per sentirsi in buona salute. Differenze generazionali importanti si ritrovano anche nella valutazione del proprio stato di salute. Se per le generazioni più anziane lo stato di salute mentale e sociale è considerato buono, stessa cosa non può dirsi per i più giovani, che invece riportano una migliore salute fisica, eccezione fatta per le conseguenze del Covid. La pandemia ha infatti colpito maggiormente la salute dei giovani: il 35% della generazione Z ha dichiarato che il Covid ha influenzato moltissimo la percezione dello stato di salute contro il 22% dei Boomers.

In assoluto gli italiani nel post pandemia si dimostrano sempre più attenti alla propria salute. Per la maggior parte degli intervistati la salute è capace di indirizzare le proprie scelte, presenti e future in un’alleanza tra alimentazione equilibrata, sonno e cura di sé, in maggior misura dalle generazioni più anziane rispetto alle più giovani. Se si parla invece di terapia psicologica e pausa dalla tecnologia sono esigenze di salute più frequentemente sentite dalle generazioni più giovani. La pausa dalla tecnologia è una necessità più frequente nella Gen Y (59,5%) con proporzioni analoghe per Gen X e Gen Z, rispettivamente 56,5% e 50%.

L’atteggiamento verso la tecnologia varia nelle diverse generazioni e per i diversi tipi di tecnologia. Più della metà degli intervistati esprime un giudizio favorevole sull’utilizzo di cartella clinica elettronica (61%) e dispositivi indossabili (51%), meno frequenti sono invece le opinioni favorevoli sull’uso di telemedicina (45%) e intelligenza artificiale (39%). In genere, le generazioni più anziane tendono ad essere meno pronte all’impiego di nuove tecnologie nella cura della salute. Il gradiente generazionale è più marcato per l’uso dell’intelligenza artificiale (accettato dal 45% dei Gens Z e dal 30% dei Boomers) e dei dispositivi indossabili (58% dei Gens Z e 42% dei Boomers), rispetto a telemedicina (45% dei Gens Z e 40% dei Boomers) e cartella clinica elettronica (65% dei Gens Z e 55% dei Boomers).

Punto in comune per tutti è la fonte di informazione per la salute: circa il 75% degli intervistati dichiara di rivolgersi in prima battuta al proprio medico di base o specialista per informazioni riguardo la propria salute. Percentuale che sale fino all’88.3% per i rispondenti più senior (Boomer) e si riduce a circa il 70,8% per le Generazioni Y e Z. La seconda fonte più utilizzata in Italia è Internet, nonostante sia ritenuta molto o estremamente affidabile solo dal 16,7% del campione. Solo la generazione dei Boomer sembra favorire il farmacista alla ricerca di informazioni online.

Rispetto alle valutazioni di affidabilità delle fonti le generazioni sono concordi nel ritenere il farmacista molto o estremamente affidabile, secondo solo al medico di base o specialista. Al contrario, Internet è ritenuto poco o per niente affidabile dal 40,3% degli intervistati. Questa percentuale aumenta per la generazione di boomer (49,1%), e si riduce progressivamente fino alla Gen Z (35.7%). Solo Gen Z, invece, dichiara di utilizzare Chat GPT (5.7%) più dei mezzi tradizionali come radio e televisione (4.6%). A fidarsi di più delle risposte da parte dell’AI Generativa la Gen Y (15.8%), la Gen Z (14%), la Gen X (11.4%) e infine i Boomer (5.4%). I social media, infine, sono la fonte di informazione ritenuta meno affidabile da tutti i rispondenti (65%).

Un punto di forza della ricerca è stata l’analisi della generazione Alpha, quella dei nati a partire dal 2010, la cui percezione sul tema salute non era stata precedentemente approfondita dalle analisi condotte sul territorio nazionale. Secondo i genitori della generazione Alpha (6% Gen Z, 45,2% Gen Y, 45,7% Gen X, 3,1% Boomer), la loro salute comprende innanzi tutto la componente fisica, seguita dalla salute mentale, il benessere familiare e sociale, ed infine dal successo scolastico. Gen X e Boomers attribuiscono un peso molto più simile a salute fisica e mentale quando fanno riferimento ai propri figli che non quando rispondono per sé stessi. Il 33,6% dei genitori della Gen Alpha ritiene che la pandemia abbia influenzato molto la percezione di salute del figlio e l'integrazione di intelligenza artificiale, telemedicina, dispositivi indossabili e cartella clinica elettronica per i propri figli è vista più favorevolmente che per sé stessi. 

Un futuro sostenibile

«Il nostro impegno per un futuro sostenibile», sottolinea Ramon Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia, «va oltre il semplice ascolto dei bisogni delle diverse generazioni: rappresenta un invito a dar vita tutti insieme a una società  più sana, inclusiva e felice. Per fare ciò, è importante favorire il dialogo e lo scambio di esperienze tra i diversi gruppi generazionali: in questo modo si può colmare ogni distanza e generare un mix virtuoso di conoscenze e visioni in grado di creare un valore inestimabile. Attraverso la comprensione, il confronto e la collaborazione, vogliamo favorire un approccio alla salute che risponda alle esigenze di ogni generazione».

TAG: UNIVERSITà, RICERCA, MERCK

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